I pazienti vengono selezionati nell’ambulatorio di flebologia, che prevede sia l’accesso per le visite flebologiche sia l’accesso per la diagnostica con ecocolordoppler. I candidati vengono messi in lista di attesa, seguendo un protocollo interno appositamente dedicato che prevede delle liste di priorità.
Una volta in lista, le infermiere chiamano i pazienti per la cartella clinica, perché non eseguiamo un pre-ricovero con esami ematochimici, ECG o altri accertamenti pre operatori. Almeno 15 giorni prima dell’intervento, viene compilata un’anamnesi molto accurata e la chiamata è fatta con una settimana di anticipo: sono periodi di tempo adeguati, anche perché i pazienti possono arrivare da fuori regione. A questo punto viene compilata l’impegnativa per l’intervento, vengono prescritte la calza e la profilassi con eparina e si fissa la data dell’intervento.
È importante sottolineare che ai pazienti viene fornito un opuscolo in cui si spiega che cos’è la malattia varicosa, quali sono i tutti i trattamenti indicati dalle linee guida (in generale, non solo nel nostro centro), qual è l’intervento più indicato per il loro caso, come viene fatta la termoablazione laser, quali sono i possibili rischi ed effetti collaterali. Poi naturalmente si procede con la compilazione del consenso informato e con tutte le indicazioni su come il paziente dovrà comportarsi prima e dopo l’intervento.
Il giorno dopo l’intervento viene fatta un primo ecocolordoppler di controllo e viene programmato il controllo successivo, oppure viene programmato l’intervento di ecosclerosi con schiuma per completare il trattamento dei rami collaterali.
Riassumendo, per tutte le fasi di registrazione, passaggio al CUP, mappatura ecografica, intervento e post-operatorio, il paziente rimane impegnato per circa due ore.